lunedì 21 marzo 2011

This a War. Me say War!

Prendo queste belle righe dal blog che seguo di più in assoluto http://santaruina.splinder.com
Complimenti ancora Santa!

La guerra per la guerra

C’è solo una cosa più infame del fare la guerra: fare la guerra senza nominarla.
In questo modo le nostre democrazie aggiungono ai maggiori difetti dei passati regimi un' ulteriore vergogna, l’ipocrisia.
Da un certo punto di vista, l’ipocrisia è il più subdolo degli inganni: davanti all’ipocrita non si hanno difese, perché non si sa chi ci si trova davanti, non si riconoscono le insidie, non si è in grado di percepire il pericolo, e di conseguenza non è possibile prepararsi e difendersi.

Così noi siamo nati e cresciuti nell’occidente libero del pianeta, nella convinzione di appartenere alla terra dei buoni, dove regna la democrazia e dove si ripudia la guerra.
Ma basta chiamarla missione internazionale, missione umanitaria, e tutto si risolve.
Viviamo nel più subdolo dei regimi, quello che nasce nella e si nutre di menzogna.
E non a caso, quando in passato si voleva affibbiare un attributo al diavolo, lo si chiamava l’ingannatore, il menzognero.
Non il malvagio, non il perfido, ma l’ipocrita.
Perché l' ipocrisia, come ben sapevano i saggi della Grecia classica, è la madre di ogni male.

L’Italia è in guerra, con le altre democrazie libere dell’occidente, contro uno stato sovrano col quale di recente aveva firmato un trattato dove si garantiva l’impegno a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica della controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite
Uno stato retto da un dittatore, odioso e psicopatico come ce ne sono molti, anche tra i nostri “amici”, come amico era fino a ieri lo stesso dittatore oggi in disgrazia.
Un cattivo perfetto, per noi che siamo i buoni, per noi che bombardiamo sì, ma con umanità.

E sarà inutile cercare motivazioni economiche in questo conflitto.
Non si fa per il petrolio, non si fa per le materie prime, e nemmeno per eliminare il dittatore.
Questa è una guerra fatta per la guerra: le bombe che a migliaia cadono sono fini a se stesse.
Il loro scopo è distruggere, uccidere: il loro scopo è cadere.
La guerra per la guerra.
Quello che serviva era un bersaglio accettabile.
E il sole in questo occidente è tramontato già da molto tempo, e c’è chi chiama giorno la notte.

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